📺#46 Scherza coi santi...
Come viene raccontata la religione in TV? L'esempio dissacrante di Corrado Guzzanti
📬Questa è Sacro&Profano, la newsletter che ogni settimana ti fa capire due o tre cose sul mondo attraverso le lenti della religione, senza essere confessionale.
S’era detto che ci saremmo risentiti il 12 gennaio, ma ovviamente la digestione del panettone è stata più lunga del previsto e me ne scuso. Almeno avevo potuto mandarvi il numero 45 come “extra” e quindi mi sento un pochino (ma poco) meno in colpa.
Approfitto per fare un piccolo bilancio del primo anno di “Sacro&Profano” che è cominciato come una scommessa contro me stesso a dicembre del 2023 e quindi poche settimane fa ha compiuto un anno. Un anno di pubblicazioni in cui pian piano ho trovato l’equilibrio giusto - una volta a settimana - e un modello che ancora si sta perfezionando - consigli di lettura o approfondimento? - e un tono che cerca di essere neutrale ma leggero. Quest’anno vorrei trovare un “tone of voice” più caldo con voi, meno “giornalistico”. Non so se ci riuscirò perché mi hanno insegnato a far sparire lo scrivente il più possibile quando si cerca di raccontare qualcosa. Vedremo. Avevo sperato che gli iscritti arrivassero a 250 persone, ci siamo andati vicini con 224 e io sono grato a ciascuno di loro (oggi sono 229, ndr). Se aggiungiamo i cosiddetti ‘follower” - quelli che seguono il mio profilo ma non mi hanno ‘ceduto’ la loro mail - però superiamo abbondantemente le 300 persone. Ringrazio davvero anche loro per questa fiducia non scontata. Ora si riparte per questo anno molto particolare per me professionalmente (sto subendo l’ennesima mutazione? chissà, si vedrà) ma forse più regolare nell’organizzazione delle giornate, questo potrebbe essere utile per fare meglio anche questa newsletter. Grazie e buon anno!
Fine del prologo, si comincia!
Ho deciso di barare grandemente e di cominciare quest’anno sperando di strappare una risata, parlando di un grande comico come Corrado Guzzanti che nell’arco di oltre trent’anni di attività televisiva ci ha regalato moltissimi personaggi incredibili, alcuni dei quali sono dei religiosi a vario titolo. Con il suo acume Guzzanti ha inteso raccontare alcuni tic e le molte contraddizioni di diversi tipi di religiosi, messi alla berlina con la sua efficacia risultano sì esilaranti, ma soprattutto molto descrittivi di un certo modo di essere “uomini di chiesa” (in senso lato). In ordine sparso:
Don Florestano Pizzarro
E’ il prototipo del sacerdote che non ci crede più, se mai ha creduto, al discorso religioso che porta avanti, è un cinico che non fa fatica a farsi beffe dei credenti.
Padre Boffo
Questo personaggio - apparso una volta sola - è un sacerdote senza capo né coda, mezzo ubriaco, incapace di sviluppare un discorso di senso compiuto.
Quelo
Quelo è un santone che propugna la parola di un nuovo dio da cui ha preso il nome. E’ la risposta ad una crisi esistenziale personale di un foggiano abbandonato dalla moglie. Quelo rappresenta le nuove religioni con i loro profeti e missionari spesso improvvisati.
Mariano Giusti
Il Conte de Gli occhi del Cuore, il personaggio di Boris cucito su Corrado Guzzanti pur non essendo a tutti gli effetti una sua creatura recepisce alcuni degli aspetti della sua visione del mondo: Mariano Giusti è un convertito divenuto fanatico a seguito di una lunga serie di crisi mistiche, dopo l’apparizione - nientemeno - di Gesù Cristo in Autogrill.
Snack
Con la moglie Gnola (una superba Marina Massironi), è il prototipo del telepredicatore americano born again, che dopo una vita dissoluta diventa un missionario di Dio. L’opulenza - pacchiana - della scenografia rimanda al cosiddetto “Teologia della prosperità” (non so quanto compresa da Guzzanti che credo che abbia ricalcato solo l’estetica di alcuni personaggi molto noti in quegli anni) che dice in sostanza - come un aggiornamento di una certa interpretazione calvinista - che il successo è segno della predilezione di Dio per il credente.
Fatta questa carrellata di sketch e di personaggi emerge un quadro cupo della religiosità, fatta di invidie, di mancanza di razionalità o di cinismo. Guzzanti, che nel 2008 in una intervista a tutto tondo rivelò infatti:
“Io sono molto attratto dal mondo della religione; mi sono divertito molto con “Quelo”, che fu una vendetta nei confronti di un’ex fidanzata che praticava la New Age. Mi sono sempre sentito attratto dagli integralisti, o da quelli che si avvicinano alla religione per trarne un potere sugli altri”.
E quale è il tuo personale rapporto con la religione?
“Io non sono solo ateo, sono un nichilista assoluto, e di conseguenza mi piace cercare di capire chi vive davvero la religiosità. La fede è un dono che io non ho, perché io non solo non credo che ci sia un aldilà ma non credo neanche nell’aldiquà. Ma mi interessa il bisogno spirituale, il meccanismo che porta la gente a crollare improvvisamente e vedere la madonna o andare da padre Pio senza sapere chi è, solo perché l’ha visto in televisione. Anche se mi rendo conto che non c’è nulla di metafisico in queste dinamiche, ma è un discorso di carattere squisitamente umano” (Reteblu)
Naturalmente questa non è l’unica rappresentazione dei religiosi in tv o al cinema, ma ne rappresenta un filone classico: quello della satira verso il potere, perché la religione ha sempre a che fare col potere (o col suo sovvertimento). Prossimamente vedremo rappresentazioni più benevole che non sia solo la serie di Don Matteo…
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I miei compagni di viaggio hanno pubblicato nel frattempo e mi sento di segnalarvi senza indugi le ultime loro fatiche
ha scritto un pezzo in due parti (la prima qui) sui grandi temi che il mondo religioso americano affronterà nel 2025 su è partito per il 2025 con un post a tema vampiri ma soprattutto sul tema dell’identità🫶 Siamo arrivati alla fine di questa newsletter, spero ti sia piaciuta. Dammi un feedback se puoi ma soprattutto - se questo mio lavoro ti piace - fai conoscere ai tuoi amici questo progetto, vuoi? Intanto alla prossima settimana!